il problema è che la vittima del gang stalking è controllata come un burattino, come un robot. Per esempio alla vittima vengono dati impulsi del tipo, vai in quel negozio piuttosto che in quell’altro o guarda fuori dalla finestra nel momento che lo stalker passa via eccetera quindi potrebbe essere portato a pensare di essere pazzo perché veramente ogni volta che guarda fuori dalla finestra c’è uno stalker che lo molesta con gesti o teatri di strada, no, non fatevi ingannare, non siete pazzi. Questi loschi criminali mandano un impulso irrefrenabile alla vittima di fare azioni, guardare fuori dalla finestra per esempio, proprio quando c’è la scena.Il solo fatto di vivere in una società criminale in cui c’è omertà e dei crimini del genere vengono coperti e che io non partecipi nel tutto mi riempie il cuore di gioia. Informare la gente e combattere il fenomeno ancora di più.Non reagire con violenza o cercare di vendicarsi da soli. Prendete le distanze da parenti o “amici” coinvolti nello stalking organizzato. La cosa migliore è documentare tutto, numeri di targa, foto nomi e cognomi e poi pubblicare, denunciare quello che si può.Stare attenti a fare o a come fare -cosa denunciare cosa no, cosa dire, cosa no- le denunce, la polizia è chiaramente coinvolta nel tutto e copre lo stalking organizzato e quindi cercheranno di principio di fare credere alla vittima che sia pazzo e che qualcosa come lo stalking organizzato non esiste.Vivere come una vittima di un crimine particolarmente terrificante ha completamente cambiato la mia vita. Tutto è cominciato dal giorno che ho conosciuto la persona che poi avrei sposato. Non sapevo a che cosa sarei andata incontro: avevamo tanti progetti, tanti sogni, ma invece quel giorno fu l’inizio della mia discesa.Da una sequenza di avvenimenti che mi accaddero mi resi conto, senza capire le ragioni, che la mia vita da persona normale, piena di amici, socievole, benvenuta ovunque, cominciava a essere turbata da fenomeni strani, fenomeni di una potenza inspiegabile.Non sapevo, allora, che l’essere diventata parte di una famiglia così potente, quale quella di mio marito, industriale di un potente gruppo del settore caseario, la Galbani, avrebbe potuto mettere la mia vita in pericolo. Non sapevo che avrei dovuto combattere ogni giorno una lotta contro un crimine odioso, molto difficile da spiegare. Cominciai così a precipitare giù per una china.Sembrava non esserci rimedio, ma adesso, dopo un lavoro che ho svolto per anni alla ricerca di un modo per poter sopravvivere, ho scoperto molte cose sul crimine organizzato chiamato gang stalking. Ho scoperto molte cose e le voglio portare alla luce, perché proprio portandole alla luce si può vedere all’orizzonte una via d’uscita, una soluzione.Questo libro che scrivo è la testimonianza delle mie ricerche, delle mie scoperte e della mia lotta quotidiana.Ho scoperto dunque lo stalking organizzato di gruppo e il controllo mentale. Un fenomeno terrificante: è come svegliarsi una mattina e guardare attraverso uno specchio il tuo mondo, che è sempre lì, ma essere incapaci di raggiungerlo o di accedervi. A questo si deve aggiungere il fatto che la rivelazione del crimine è quasi impossibile, e si ha così l’azione illegale perfetta, che sta accadendo a milioni di cittadini su base giornaliera.Cos’è questo atto criminale, così micidiale da poter realmente essere compiuto di fronte ad altre persone, non vittime, senza che se ne rendano conto? È l’ultimo crimine invisibile, chiamato gang stalking, multi-stalking, stalking 24 ore su 24, stalking organizzato, eccetera. Qualunque sia il suo nome, il terrore, giorno dopo giorno, è lo stesso per le vittime, a cui è stata data una condanna a vita, una morte lenta per via delle molestie fisiche ed emotive.